Sua Eccellenza Mons. Ercole Lupinacci

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Ercole Lupinacci

Il 6 agosto 2016, nella solennità della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo, ha concluso la sua buona battaglia sulla terra, il piissimo Mons. Ercole Lupinacci, Vescovo emerito dell’Eparchia di Lungro, nel XXXV anniversario della Sua Consacrazione Episcopale. Nato in San Giorgio Albanese il 23 novembre 1933, da ragazzo entrò nel Pre-Seminario di San Basile, in seguito nel Pontificio Seminario Benedetto XV di Grottaferrata per passare dopo qualche anno al Pontificio Collegio Greco di Sant’Atanasio di Roma. Frequentò i corsi di Filosofia e Teologia nella Pontificia Università Gregoriana, conseguendovi la licenza in Teologia. Fu ordinato sacerdote il 22 novembre 1959. Nel 1963 è nominato Parroco di “San Pietro e Paolo” in San Cosmo Albanese ove rimase fino alla nomina a Vescovo di Piana degli Albanesi, avvenuta il 25 marzo 1981. Fu consacrato Vescovo il 6 agosto 1981, nella Cattedrale “San Demetrio Megalomartire” di Piana degli Albanesi ove rimase al governo pastorale fino al trasferimento all’Eparchia di Lungro, il 17 gennaio 1988. Per oltre vent’anni (1988-2010) ne ebbe il governo pastorale e innumerevoli sono stati i benefici che il Signore Iddio ha elargito ali’ Eparchia di Lungro nel corso di questo lungo servizio episcopale. Nell’ impegno pastorale rivolto a favorire la comunione fraterna e la promozione della fede ha accolto come ispirazione di Dio, il pensiero di celebrare un’Assemblea Eparchiale 1995-1996 (Sinodo diocesano) e si adoperò tenacemente nella realizzazione del II Sinodo Interepar¬chiale di Grottaferrata (2004-2005). Nel corso del suo ministero episcopale si è tenacemente adoperato per il recupero e il ripristino delle origini orientali dell’Eparchia di Lungro, ha provveduto ad elevare alla confacente dignità il patrimonio liturgico ed iconografico delle Chiese parrocchiali portandole ad una configurazione più aderente alla tradizione bizantina, al fine di giungere alla configurazione di una Chiesa che rendesse presente in Occidente le ricchezze della tradizione ecclesiale orientale. Ha voluto fortemente che si pubblicasse il foglio domenicale E Diela - La Domenica in tre lingue; per meglio conoscere la realtà diocesana e promuovere la cultura arbëresh ha fondato da subito la Rivista diocesana Lajme-Notizie. La Divina Provvidenza tramite lui ha fatto sorgere nuove Chiese e complessi parrocchiali, per il servizio a favore della vita spirituale dei fedeli, di cui una in Argentina, a Buenos Aires con annessi locali di ministero pastorale, allo scopo di assicurare un’adeguata assistenza religiosa e pastorale agli emigrati Italo-Albanesi. Mons. Ercole ha svolto una intensa attività di promozione culturale e liturgica, ha favorito la comunione presbiterale, la cultura arbëresh, la spiritualità liturgia bizantina, il dialogo ecumenico, la carità illuminata. In tal senso ha offerto la ospitalità gratuita per svariati anni a una cinquantina di giovani provenienti dalla martoriata Albania. Felice di averla potuta visitare questa nobile nazione dal 18 maggio al 18 luglio 1991, a capo di una delegazione della Santa Sede per un contatto con i cattolici superstiti e con le autorità governative per rilevare le necessità, le priorità e le corrette possibilità di riorganizzazione della Chiesa Cattolica in Albania. La preghiera umile ed assidua è stato il suo alimento spirituale di ogni giorno. Il buon servo Ercole ha compiuto la sua battaglia ed è giunto al traguardo con la lampada della fede accesa.
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